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Istituto di Istruzione Superiore "Lazzaro Spallanzani"

Progetti

La terra è bassa, diceva l’amato prof. Resca per indicare che è dura la coltivazione, tuttavia, anche grazie alla sua persona, sappiamo che è  vero che nella terra ci sono le radici delle colture e sulla terra troviamo la solida base per muovere i nostri passi alla ricerca di un cammino e del domani. Così, come operatori dell’istituto Spallanzani, confidiamo che i nostri giovani trovino nell’agricoltura un settore di impiego ancorato nella tradizione e rivolto all’innovazione. 

Va in questa direzione il progetto dell’istituto di Istruzione Superiore per le Tecnologie Agrarie e Servizi per l'agricoltura “Lazzaro Spallanzani” di Castelfranco Emilia che ha dato vita sei anni fa ad un campo sperimentale finalizzato al recupero di varietà di pere e mele. Grazie alla sensibilità di Paolo Annovi e Gaetano Tedeschini, assistenti tecnici dell’azienda agraria, è stato impiantato un campo catalogo nella azienda dell’istituto, che ha sede nella frazione di Gaggio, con il coordinamento del direttore dell’azienda, prof. Loris Dal Rio, che ha sostenuto questa nuova visione di fare didattica e impresa con uno sguardo alle esperienze del passato. 
“Possiamo sottolineare tre fattori positivi della creazione del campo varietale - spiega Vincenzo Tedeschini, docente  che ha contribuito al progetto – innanzitutto la maggiore sintonia con l’ambiente in termini di biodiversità e riduzione della CO2 che rendono l’agricoltura sostenibile, in secondo luogo l’opportunità di avere una palestra di apprendimento delle tecniche di potatura, infine la possibilità di arricchire la lista dei dessert nell’enogastronomia, un indirizzo di studio dello Spallanzani.
La scuola intende tutelare un patrimonio genetico vegetale di inestimabile valore comprendente anche varietà a raccolta tardiva (fine settembre-inizio ottobre) che non necessitano di frigoconservazione per durare fino a marzo (es. mela Lavina e Arcangelo Nero, pera Martin Sec e Curato). Con queste varietà è sufficiente, per mantenerle, un locale non riscaldato, possibilmente posto a nord del fabbricato.
L’istituto agrario, con gli indirizzi tecnico e professionale, utilizza il giovane pometo per insegnare ai suoi studenti i rudimenti della tecnica di potatura invernale diversificata per vigoria e fertilità dei rami e per osservazioni pomologiche”.

 
 Pera Curato (foto Vincenzo Tedeschini)  Mela Lavina (foto Vincenzo Tedeschini)


“Nei mesi che andranno da dicembre 2019 a febbraio 2020, nel frutteto sperimentale potranno esercitarsi gli operatori agricoli, gli hobbisti ed i pensionati che lo desiderassero, semplicemente iscrivendosi al corso teorico-pratico di potatura frutta e vite – invita Dalrio - che sarà, come tradizione, organizzato dall’istituto agrario”.
Come già accennato, lo Spallanzani ha un corso quinquennale per l’Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera. “Abbiamo già pensato di dirottare parte dei frutti in cucina – spiega Maura Zini, la Dirigente scolastica - in modo che gli studenti, sotto l’occhio vigile del docente, possano esercitarsi per arricchire la lista per l'ultima portata. La frutta cotta, infatti, con un tocco di fantasia, può diventare un validissimo sostituto dei dolci ipercalorici, con indubbio vantaggio per la dieta. La scuola intende coinvolgere Slow Food e le Associazioni agricole locali per mostrare le 15 varietà di pero e altrettante di melo”.


Contatti: Spallanzani di Castelfranco Emilia 059-926022
Corso teorico - pratico di potatura (24 ore): recarsi presso l’istituto nei giorni previsti per il corso - locandina